La primavera nella Valle dei Gelsi regala splendide e rigogliose fioriture come quella che si può ammirare nella fotografia in questa pagina: si tratta di due pruni selvatici la cui la fioritura, che precede l’emissione delle foglie, avviene in febbraio-marzo ed essendo una delle prime specie a fiorire, indica l’arrivo della primavera. Questa fioritura abbondante è un’importante fonte di nettare per gli insetti impollinatori.

Il pruno selvatico è una pianta spinosa spontanea dell’Europa, Asia, e Africa settentrionale; cresce ai margini dei boschi e dei sentieri, in luoghi soleggiati.
Forma macchie spinose impenetrabili che forniscono protezione agli uccelli ed altri animali.
I frutti, chiamati prugnole, possono essere usate per fare marmellate, confetture, salse, gelatine e sciroppi. I frutti contengono molta vitamina C, tannino e acidi organici.
Il prugnolo spinoso è un arbusto comune, adatto per formare siepi. Un tempo, in alcune parti d’Italia, veniva utilizzato come essenza costituente delle siepi interpoderali, cioè per delimitare i confini degli appezzamenti. In ragione delle spine e del fitto intreccio dei rami, la siepe di prugnolo selvatico costituiva una barriera pressoché impenetrabile.

Purtoppo, come si può notare dal nastro bianco e rosso sullo sfondo, anche questi esemplari di pruno selvatico si trovano nell’area interessata dal permesso di costruire e, come i gelsi, corrono seriamente il rischio di essere sacrificati.